Una statua dedicata alle gelsominaie. L’iniziativa della consigliera Magliarditi

In occasione delle celebrazioni dell’8 marzo, la città di Milazzo ricorderà le gelsominaie, con la collocazione alle 12 di quella giornata presso la giardineria comunale di una statua, abbellita da una coltivazione di gelsomini curata dall’esperto comunale Pietro Formica.

Un primo passo, che apre la strada ad un progetto che la presidente della III Commissione, Maria Magliarditi intende concretizzare a breve con la piantumazione di erbe officinali a fini terapeutici, a favore dei disabili psichici.
“Ritengo che sia un doveroso omaggio a donne straordinarie, impegnate in un lavoro faticoso ma portato avanti sempre con grande impegno. Un lavoro che le portava a rimanere diverse ore con i piedi nell’acquitrino per una paga irrisoria: 25 lire per diecimila fiori raccolti.

La storia delle gelsominaie di Milazzo risale agli anni ’30 del secolo scorso quando nella Piana milazzese iniziò la coltivazione del gelsomino, il fiore dal profumo unico, delicato ma allo stesso tempo deciso che divenne l’essenza principale del famoso profumo Chanel N5. Ma il lavoro per queste donne non fu facile. Solo nel 1946  grazie al coraggio di una donna, la compianta Eliana Giorli La Rosa si ruppe il silenzio e iniziarono le rivendicazioni, le lotte sindacali, i primi scioperi.  Durarono diversi anni, arrivarono anche le repressioni.  Molte donne divennero volano di riferimento nell’aggregazione collettiva. Si conquistarono migliori condizioni di lavoro e di salario. Rivendicarono, ottenendole, stivali, grembiuli, cesoie, paghe più alte, abbassamento dell’orario lavorativo, riconoscimento dei contributi previdenziali e altri diritti.
“Proprio per queste ragioni oggi più che mai abbiamo il dovere di valorizzare la storia e creare un luogo della memoria a testimonianza delle prime lotte per i diritti femminili sul lavoro – conclude Magliarditi – sottolineando come “le lotte delle gelsominaie rappresentino un esempio contro la discriminazione di genere oltre ad esempio di dignità”.

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